Discorso della Presidente Von der Leyen durante la sessione plenaria al Parlamento europeo

Caro Presidente,

Onorevoli deputate e deputati,

non trovo le parole per rendere giustizia al dolore dell’Europa o a tutte le persone che soffrono nel Mondo.

Rivolgiamo i nostri pensieri e le nostre preghiere a tutte le famiglie in lutto. E ci ripromettiamo di raccontare le loro storie e di onorare le loro vite e la loro memoria

(…)

Onorevoli deputati,

non si può sconfiggere una pandemia così rapida e di tale portata senza dire la verità. La verità su tutto: sui numeri, sulla scienza, sulle previsioni, ma anche sulle nostre stesse azioni.

Si, è vero: nessuno era davvero pronto per tutto questo.

E’ anche vero che troppi non si sono resi disponibili per tempo quando l’Italia aveva bisogno di un aiuto nelle primissime fasi. E sì, per questo, è giusto che l’Europa nel suo insieme porga le sue scuse più sincere.

Ma scusarsi ha un valore solo se ci porta a modificare il nostro comportamento. Ed è vero che non c’è voluto molto prima che tutti capissero che è solo proteggendoci a vicenda che possiamo proteggere noi stessi. Ed è vero che l’Europa è ora diventata il cuore pulsante della solidarietà nel Mondo.

La vera Europa sta reagendo, pronta ad aiutare tutti nel momento del massimo bisogno. Il Continente dove gli operatori sanitari polacchi e i medici rumeni salvano vite in Italia. Dove ventilatori polmonari provenienti dalla Germania forniscono un’ancora di salvezza in Spagna. Dove gli Ospedali della Repubblica Ceca curano i malati provenienti dalla Francia. E dove pazienti di Bergamo vengono trasportati con voli speciali per essere curati nelle cliniche di Bonn.

Abbiamo visto forniture mediche inviate dalla Lituania alla Spagna e respiratori polmonari dalla Danimarca all’Italia. Di fatto abbiamo visto ogni tipo di attrezzatura viaggiare in ogni direzione in Europa, inviata da chi se ne poteva privare a chi ne aveva bisogno.

Tutto questo mi rende orgogliosa di essere europea.

Naturalmente c’è ancora qualcuno che vuole puntare il dito o scaricare la colpa sugli altri. E c’è chi preferisce fare discorsi populisti piuttosto che raccontare scomode verità.

A tutto questo io dico basta.

Abbiate il coraggio di difendere l’Europa. Perché sarà grazie alla nostra Unione se riusciremo a venirne fuori.

E dipende da come agiamo oggi se sarà altrettanto forte domani.

Se cercate ispirazione, guardate i popoli d’Europa, a come sono uniti, con empatia, umiltà e umanità.

E’ a tutti loro che rendo omaggio

(…)

Ma soprattutto ringrazio di cuore e rendo omaggio ai nostri eroi: ai medici, agli infermieri e agli assistenti sociali. Sono loro quelli con il volto segnato e gli occhi pieni di immagini tragiche. Sono loro che ci salvano la vita e l’onore. Sono loro che dobbiamo proteggere affinché ci possano proteggere

(…)

Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato.

Cari amici, quel momento è sopraggiunto una volta di più. Il momento di lasciarci alle spalle vecchie divisioni, dispute e recriminazioni. Di uscire dalle nostre trincee. Il momento di prepararci per questo mondo nuovo.

(…)

Se oggi ci battiamo tutti per l’Europa, con coraggio, fiducia e solidarietà, so che domani lo spirito dell’Europa risplenderà come mai prima d’ora.

Viva l’Europa!

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