Tassazione dei porti in Spagna ed in Italia: l’ Unione europea adotta due decisioni

L’ Unione europea ha proposto, in due decisioni distinte, che l’Italia e la Spagna conformino i rispettivi sistemi di tassazione dei porti alle norme in materia di aiuti di Stato. Si conferma così l’impegno a garantire condizioni concorrenziali eque in tutta l’Unione europea in questo fondamentale settore economico.

La Commissaria europea, responsabile per la concorrenza ha dichiarato: “ I porti sono infrastrutture essenziali per la crescita economica e lo sviluppo regionale. Per questa ragione le norme europee in materia di aiuti di Stato prevedono che gli Stati membri dispongano di ampi margini di manovra per l’adozione di misure di sostegno e di investimento a favore dei porti. Al tempo stesso, per garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l’ Unione europea, i porti che generano profitti esercitando attività economiche vanno tassati allo stesso modo degli altri operatori economici – nè più, nè meno”

I porti svolgono sia attività non economiche – quali attività di sicurezza e di controllo del traffico marittimo o di sorveglianza antinquinamento, rientrando solitamente nell’ambito di competenze delle autorità pubbliche (attività escluse dal campo di applicazione delle norme europee in materia di aiuti di Stato), sia attività economiche – lo sfruttamento commerciale delle infrastrutture portuali come la concessione dell’accesso al porto dietro pagamento, attività verso le quali si applicano le norme europee in materia di aiuti di Stato.

In Italia i porti sono integralmente esentati dall’imposta sul reddito delle società, mentre in Spagna solo i principali cespiti, ad esempio le tasse portuali o i redditi derivati da contratti di locazione o concessione sono esentati dall’imposta sul reddito delle società. Nei Paesi Baschi, i porti sono totalmente esentati.

Oggi, l’Unione europea ha invitato entrambi i Paesi membri dell’ Unione europea ad adeguare la loro legislazione per assicurare che i porti paghino, a partire dal 1 Gennaio 2020 l’imposta sulle società allo stesso modo delle altre imprese attive, rispettivamente in Italia ed in Spagna.

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